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Il grande 11 ci salverà tutti?

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jack finger98
view post Posted on 11/11/2011, 14:12






L’ 11 superpalindromo ci trapasserà come un raggio salutare. A differenza delle tante apocalissi annunciate pare che sarà una giornata all’ insegna della prosperità e armonia. Venerdì 11 del undicesimo mese dell’ anno 2011 è comunque una data memorabile in quanto composta da una fila imponente tutta fatta di numeri 1, tanto che quel 11 11 11 è già un logo che rimbalza ovunque nella rete ci sia chi abbia voglia di organizzare cerchi magici, girotondi salvifici, meditazioni corroboranti.

Non si ha memoria certa di cosa cambiò nell’ umanità nell’ unico precedente di tale sequenza dataria, l’ 11-11-1111 che cadde di un sabato in pieno Medioevo, troppo lontano forse nella memoria storica, ma un fatto è certo: l’uomo contemporaneo è ancora confidente in una realtà oscura per quanto riguarda l’ inquietudine verso le combinazioni numeriche.

Per il gioco delle corrispondenze non c’è che l’ imbarazzo della scelta, chi ricorda come nella cabala ebraica, dottrina basata sui numeri, l'undicesima sefirà corrisponda alla Da'at, la Conoscenza, sicuramente il più positivo tra i tratti distintivi che si attribuiscono alla società occidentale moderna.

Pure la carta 11 dei Tarocchi sembra essere di buon auspicio, raffigura la Forza in una signora che smascella un leone a mani nude. Per gli appassionati di scienze occulte, inoltre, l'11 novembre 2011 rappresenta un momento di svolta per l'umanità, questa infilata di 1 farebbe scattare una mutazione "supermentale", che sarebbe una fase evolutiva della nostra coscienza globale, ancora nella sua fase di propria crescita.

Naturalmente c’è pure chi approfitta della concidenza del numero 11 nella più recente delle catastrofi simboliche dell’ 11 settembre. Altri lo vorrebbe solo un anticipo all’apoteosi distruttiva della profezia Maya del 2012. In realtà sia ultrascettici che neospiritualisti sono concordi nel volere, soprattutto volersi, convincere che questa orgia di 11 non potrà portare che sollievo.

Su YouTube transitano idilliaci filmati di catene umane multietniche, con fanciulle estasiate e sorridenti che, assieme a signori ispirati e trascendenti, attraversano spiagge assolate, campi fioriti, foreste rigogliose e metropoli sfavillanti, sembra quasi una di quelle visioni paradisiache degli opuscoli illustrati che devoti di varie categorie offrono porta a porta.
Uno dei temi ricorrenti nei circoli di chi ha dimestichezza con le più variegate e sincretistiche spiritualità è però quello che vorrebbe in questa data un cambiamento, non solamente ideale, ma che interessi anche il mondo fisico: una convergenza tra microcosmo e macrocosmo che provocherà addirittura l’ apertura di un’ altra dimensione.

Per questa ragione già l’ 11 dicembre del 1992 numerose persone bianco vestite si produssero in cerchi rituali al centro della Piana di Giza, erano i precursori della mistica dell’11 11 11 che iniziarono così a favorire l’ apertura di una sorta di stargate programmato per chiudersi oggi.

Anche la fondazione polacca 'Dar Swiatowida' si era attribuito il compito del requilibrio cosmico per questa grande ricorrenza, aveva così iniziato a organizzare una cerimonia di meditazione collettiva che avrebbe dovuto far convogliare da tutto il mondo migliaia di persone, per una salvifica “cerimonia d’ amore” di fronte alla Grande Piramide.
Il clamore però ha insospettito parecchi egittologi, che hanno fatto in modo che la sarabanda in siti archeologici sia fosse annullata. Per i restauratori cosmici sarà stato un dramma, ma noi sicuramente sapremo farcene una ragione.


PARLA IL NEUROLOGO

Giuseppe Neri è il presidente eletto Società dei neurologi ospedalieri italiani. Professore perché l’ uomo contemporaneo che dovrebbe essere vaccinato dalla razionalità è così soggetto alla mistica nascosta dei numeri?

“È una vaccinazione che non vale per tutti, l’ uomo medio è molto più incline a cercare in un momento di incertezze come l’ attuale qualsiasi cosa che dia un approccio totalmente diverso, secondo le coordinate che non siano quelle della cruda realtà dell’ economia e del lavoro con cui si scontra ogni giorno. E’ uno squarcio su una prospettiva che consente di coltivare illusioni, è un tentativo di trovare un’alternativa a un quotidiano sempre più fonte di preoccupazione.”

Quindi confidiamo in una chiave numerica per dimenticare altri numeri che per noi sono fonte di preoccupoazione?

“Certamente anche un’alternativa alla spietatezza dei numeri dell’ economia che ci inchiodano a prospettive sempre più grigie. C’è l’idea collettiva di questo evento salvifico, diventa un esoterico meccanismo che ti fa sognare una specie di palingenesi, una rivoluzione possibile, uno scardinamento della realtà.”

Esistono dei risvolti patologici in queste ossessioni collettive legate a sequenze di numeri?

“Esiste qualcosa di simile in alcuni disturbi della sfera soprattutto delle psicosi, penso ad alcune forme del disturbo ossessivo compulsivo o altre patologie più importanti, questi soggetti hanno nella ritualizzazione di alcune operazioni, anche aritmetiche, una manifestazione molto caratteristica. Ci sono persone che si rinchiudono in una ripetitiva e stereotipata modalità di impegnarsi in calcoli sempre più complessi, il cui riuscire ad ottenere risultati appaga e stabilizza alcune tensioni, che altrimenti potrebbero essere canalizzate in comportamenti di tipo auto o etero aggressivo.”


LA SCRITTRICE FULMINATA DALL "UNDICI" DI BUENOS AIRES

Francesca Bellino, giornalista, reporter di viaggio e autrice televisiva, cosa le ha ispirato “Il prefisso di Dio” , un suo romanzo interamente dedicato all’ ossessione per il numero 11.

“E’ un mio viaggio iniziato per caso un 11 novembre nel quartiere “Once”(11) di Buenos Aires, nome legato a una data del 1852 che ricorda il giorno della secessione della città. Ho scoperto che gli 11 nella storia di Buenos Aires sono numerosissimi, ho iniziato così ad essere rincorsa dagli 11, più studiavo e più ne incontravo sulla mia strada.”

Qualche esempio?

“L’ 11 dicembre è il giorno internazionale del Tango, è un giorno importante soprattutto dopo la crisi per il suo aspetto di risorsa economica. Deriva da due date, l’ 11 dicembre 1890 nasce Gardèl, sempre nella stessa data dell’ 11, nove anni dopo, nasce l’ altro grande maestro Julio de Caro. Ho poi scoperto che questo Once era il quartiere dove vive la seconda comunità ebraica nel mondo per numero, dopo quella di New York. Ho cominciato a capire che per i suoi abitanti il numero 11 aveva un senso “altro”. Soprattutto per i mistici che ancora seguono le regole della Qabbaláh, parallelamente a quelle della vita quotidiana. Per loro l’ 11 è il numero maestro, contiene il grande male e il grande bene.”

Da qui l’ idea di un “undicesimo comandamento” che è nascosto nel quartiere del numero 11?

“Ho iniziato a pensarlo come espediente narrativo. Un “undicesimo comandamento” inteso come un’idea utile per le nuove società plurali, questo proprio perché Buenos Aires ne è un perfetto esempio di città nata dall’ immigrazione, dove non c’è l’ idea dell’ altro inteso come straniero. Insomma dentro il numero 11 ho scoperto che esiste una possibilità di equilibrio sociale, come esiste equilibrio nell’ 11 che formano i due ballerini di tango allacciati tra loro.”

 
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gold98
view post Posted on 12/11/2011, 12:19




x me ieri è stata una giornata da buttare nel cesso!
 
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A/7
view post Posted on 12/11/2011, 13:23




già: tra le cose che si muovono sul soffitto, il cibo del gatto in camera e "eheh, ho fatto una caga**"
 
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3 replies since 11/11/2011, 14:12   43 views
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